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Conoscenza e aderenza migliorano la qualità di vita



Grazie all'introduzione dei trattamenti basati sugli inibitori tirosinchinasici, farmaci in grado di interferire con uno dei meccanismi molecolari fondamentali per la moltiplicazione delle cellule tumorali, la leucemia mieloide cronica (LMC) nell'ultimo decennio si è trasformata in una malattia controllabile, con cui il paziente può convivere per molti anni. Per potersi avvantaggiare dei benefici offerti da questa strategia terapeutica è, però, essenziale che i farmaci siano assunti regolarmente e con precisione, secondo le indicazioni e ai dosaggi prescritti dall'oncologo, per molti anni. Ogni interruzione o disattenzione nel trattamento permette, infatti, alle cellule tumorali di riprendere a moltiplicarsi, peggiorando rapidamente la prognosi e rendendo meno efficaci ulteriori interventi successivi. Purtroppo, non di rado, i pazienti sono tentati di abbandonare la terapia a causa della comparsa di alcuni effetti collaterali che, talvolta, possono apparire ingiustificati a fronte di una patologia che, finchè viene tenuta adeguatamente sotto controllo da una terapia corretta, non determina disagi particolari. Un recente studio condotto presso il MD Anderson Cancer Center di Houston (Stati Uniti), ha analizzato i fattori alla base di questa scarsa aderenza al trattamento allo scopo di prevenirla e compensarla con azioni mirate. Dall'indagine è emerso che a promuovere l'abbandono terapeutico sono principalmente la stanchezza generalizzata, la nausea e altri disturbi gastroenterici e il dolore a carico di muscoli e articolazioni: ossia, tutti quegli effetti collaterali che interferiscono maggiormente con la qualità di vita e con la possibilità di dedicarsi alle attività abituali. Il fenomeno, inoltre, è apparso più marcato quando i pazienti conoscevano poco la propria malattia ed erano poco consapevoli dell'importanza di assumere i farmaci per contrastarla. Per vivere bene e a lungo, chi soffre di LMC non deve scoraggiarsi di fronte a eventuali malesseri, ma parlarne subito con il medico, spiegando bene quali sintomi causano problemi e quando compaiono. Nella maggior parte dei casi, il medico saprà suggerire interventi di supporto e consigli pratici in grado di attenuarli in modo significativo, fornendo anche spiegazioni semplici e dettagliate sulla malattia e sulle terapie disponibili, evitando comprensibili ansie.

Fonte: Jabbour EJ et al. Patient adherence to tyrosine kinase inhibitor therapy in chronic myeloid leukemia. Am J Hematol, 2012; doi: 10.1002/ajh.23180.



Pubblicata il 12 Aprile 2012


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