Home    Contatti    Mappa    Cerca
Home page




SEGUICI SU

News



Ritenzione idrica associata alla terapia con TKI: come affrontarla



Oltre la metà dei pazienti affetti da leucemia mielode cronica (LMC) in trattamento con inibitori tirosinchinasici (TKI) può andare incontro a un effetto collaterale generalmente non grave, ma abbastanza fastidioso: la ritenzione idrica periferica. Piedi, caviglie, polpacci, mani si gonfiano e si fanno pesanti, determinando un disagio più o meno importante in relazione all'intensità del fenomeno. Talvolta, l'edema è accompagnato anche dalla comparsa di formicolii, dolore e una certa difficoltà nei movimenti. Anche la zona intorno agli occhi può gonfiarsi e apparire poco tonica, senza causare disturbi di vista, ma creando un certo malessere psicologico. A rischiare di andare incontro a queste manifestazioni sono soprattutto i pazienti con più di 65 anni e chi presenta patologie cardiache (in particolare, lo scompenso) o insufficienza renale. Un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Leukemia indica a quali sintomi è importante fare attenzione per ottenere una diagnosi precoce della ritenzione idrica periferica e suggerisce alcuni accorgimenti per ridurre l'insorgenza di questo effetto collaterale spiacevole, rendendo più tollerabile l'assunzione regolare della terapia con TKI al giusto dosaggio, fattore indispensabile per un adeguato controllo della LMC a lungo termine. Oltre a un evidente gonfiore, i principali segnali indicativi di edema da segnalare subito al medico comprendono l'aumento rapido del peso corporeo non giustificato da cambiamenti significativi della dieta (3-6 kg nell'arco di uno o pochi giorni) e l'insorgenza di difficoltà respiratorie e/o tosse secca, soprattutto di notte o quando ci si corica. In genere, per attenuare il gonfiore è necessario assumere farmaci che facilitino l'eliminazione dei liquidi in eccesso dall'organismo attraverso le urine (diuretici) per un periodo di tempo che dovrà essere valutato dal medico in relazione all'intensità e alla frequenza del fenomeno. Sul piano pratico, invece, sia per prevenire sia per contrastare gli edemi è consigliabile limitare l'assunzione di sale, evitando gli alimenti che ne contengono grandi quantità (insaccati; snack salati; dadi da brodo; sughi, salse, zuppe e altri piatti pronti di produzione industriale; carni rosse e formaggi stagionati ecc.) e cercando di non aggiungerlo a tavola.

Fonte: Jabbour E et al. Management of adverse events associated with tyrosine kinase inhibitors in the treatment of chronic myeloid leukemia. Leukemia, 2011; 25(2):201-10.



Pubblicata il 12 Aprile 2012


   © LSWR 2013 - P.iva 08056040960
|   Home   |   Contatti   |   Mappa   |    Note legali   |    Privacy   |    Credits