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Pillole dagli esperti



Qualità di Vita nel paziente affetto da leucemia mieloide cronica



Comprendere il concetto di qualità di vita (dall'inglese "Quality of Life": QoL) è, almeno intuitivamente, semplice, anche perchè è ormai un termine entrato nel lessico medico da diversi anni. Cercare però di fare delle affermazioni sulla QoL dei pazienti che siano basate su delle solide evidenze scientifiche è cosa ben più difficile perchè si ha bisogno di studi ad hoc che seguano delle regole scientifiche ben precise e rigorose. In tale ottica, nel presente breve paragrafo, verranno commentati alcuni aspetti della QoL del paziente con Leucemia Mieloide Cronica (LMC) partendo da studi specifici.

I traguardi ottenuti nella terapia dei pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica sono stati notevoli con l'introduzione dei cosiddetti farmaci "intelligenti", in primis, l'Imatinib. Ma quali sono, ad oggi, le evidenze scientifiche pubblicate che ci permettono di dire qualcosa sulla QoL? Purtroppo i dati in riferimento alla QoL di pazienti con Leucemia Mieloide Cronica trattati con farmaci "intelligenti" sono molto pochi e molto resta da fare in termini di ricerca scientifica in quest'ambito (1).

La prima evidenza importante arriva nel 2003, quando uno studio internazionale pubblicato su Journal of Clinical Oncology dimostra chiaramente che l'Imatinib fornisce degli indubbi vantaggi in termini di QoL percepita, rispetto al trattamento con Interferone. In questo studio la QoL dei pazienti viene valutata nel corso di un anno e, per la prima volta, dimostra che l'Imatinib fornisce dei benefici in termini di benessere familiare, sociale, emotivo e funzionale. Dimostra, inoltre, che gli effetti collaterali della terapia percepita dai pazienti trattati con Imatinib sono molto inferiori rispetto a quelli dei pazienti trattati con Interferone (2).

Stante questa importante evidenza un'altra tra le possibili domande sulla QoL dei pazienti era quali fossero gli effetti a lungo termine della terapia con Imatinib. In effetti, l'Imatinib deve essere preso su base giornaliera e per un tempo indefinito, pertanto capire quale era l'impatto della terapia in pazienti che assumevano il farmaco da anni era molto importante. A tal proposito, uno studio molto recente condotto dal Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto (GIMEMA) ha prodotto delle importanti evidenze scientifiche (3). Questo studio ha comparato la QoL dei pazienti che avevano risposto alla terapia (in risposta citogenetica completa) e che assumevano Imatinib da almeno 3 anni con quella degli individui della stessa età della popolazione generale italiana (senza una diagnosi oncologica). Lo studio ha evidenziato che per i pazienti con Leucemia Mieloide Cronica di età pari o maggiore a 60 anni, il profilo di QoL era sostanzialmente sovrapponibile a quello degli individui della stessa età della popolazione generale italiana. Al contrario, esistevano delle differenze importanti quando veniva comparato il profilo di QoL di pazienti più giovani (sotto i 60 anni) con quello di individui della stessa età nella popolazione generale. Una delle possibili spiegazioni di tale differenza potrebbe essere attribuita al fatto che l'assunzione di un farmaco su base giornaliera possa avere delle ripercussioni maggiori in pazienti che abbiano una vita sociale, familiare e lavorativa più attiva (generalmente i pazienti più giovani). Tra le diverse aree di QoL valutate in questo studio, quella maggiormente colpita nei pazienti sotto i 60 anni era quella relativa alle limitazioni dell' attività lavorativa e di altre attività quotidiane per problemi di natura fisica. Un altro aspetto interessante era che il profilo di QoL delle donne affette da Leucemia Mieloide Cronica, comparato con donne sane appartenenti alla popolazione generale, era più inficiato rispetto a quello degli uomini con Leucemia Mieloide Cronica comparato con gli uomini della popolazione generale. Un altro aspetto emerso, per quanto attiene la sintomatologia percepita nel lungo termine, era che indipendentemente dall'età il senso di stanchezza (fatigue) era il sintomo più prevalente essendo presente nel'82 % dei pazienti. Più del 50% dei pazienti, invece, non riferiva sintomi in termini di: diarrea, nausea, problemi cutanei, mal di testa e dolori addominali.

Bibliografia:

  1. Efficace F, Cocks K, Breccia M, et al, Time for a new era in the evaluation of targeted therapies for patients with chronic myeloid leukemia: inclusion of quality of life and other patient-reported outcomes. Critic Rev Oncol Hematol, 2011 Mar 22. [Epub ahead of print]
  2. Hahn EA, Glendenning GA, Sorensen MV, et al. Quality of life in patients with newly diagnosed chronic phase chronic myeloid leukemia on imatinib versus interferon alfa plus low-dose cytarabine: results from the IRIS Study. J Clin Oncol 2003;21(11):2138-2146
  3. Efficace F, Baccarani M, Breccia M, Alimena G, Rosti G, Cottone F, et al. Health-related quality of life in chronic myeloid leukemia patients receiving long-term therapy with imatinib compared with the general population. Blood. 2011 Jul 12. [Epub ahead of print]

A cura di Fabio Efficace, Head of the Health Outcomes Research Unit of the "Italian Group for Adult Hematologic Diseases" (GIMEMA) Data Center, Rome. Italy.


Clicca qui per leggere la biografia dell'esperto: Dottor Fabio Efficace


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