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Fegato da controllare durante la terapia con TKI



In una piccola quota di pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (LMC), l'assunzione di inibitori delle tironsichinasi (TKI), farmaci indispensabili per tenere sotto controllo la malattia a lungo termine, può associarsi a una certa tossicità epatica che deve essere riconosciuta precomente per prevenire danni al fegato più severi e un'ulteriore compromissione del benessere generale. Generalmente, si tratta di alterazioni lievi o moderate o, comunque, non di gravità tale da imporre l'interruzione del trattamento antitumorale. Per rilevarle fin dall'esordio e permettere al medico di valutare eventuali riduzioni temporanee del dosaggio del TKI assunto o il passaggio a terapie alternative, è importante sottoporsi periodicamente a test della funzionalità epatica, come la valutazione dei livelli delle transaminasi (AST e ALT) e della bilirubina nel sangue, dopo un semplice prelievo.

Fonte: Jabbour E et al. Management of adverse events associated with tyrosine kinase inhibitors in the treatment of chronic myeloid leukemia. Leukemia 2011;25(2):201-10.



Pubblicata il 10 Maggio 2012


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