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Come gestire il priapismo nella LMC



Le alterazioni dei rapporti tra le cellule del sangue caratteristiche della leucemia mieloide cronica (LMC), oltre a determinare tutta una serie di manifestazioni abbastanza comuni come malessere generale, febbricola persistente, eventi trombotici, difficoltà respiratorie e cardiocircolatorie, mal di testa e confusione mentale, negli uomini possono talvolta dar luogo a una seria complicanza genitourinaria: il priapismo, un'erezione involontaria, persistente e spesso dolorosa, che va affrontata in emergenza da medici esperti per evitare sequele a lungo termine. Le cause che portano a questa manifestazione non sono ancora del tutto chiare, ma l'ipotesi più probabile è che a indurla sia l'eccesso di globuli bianchi, che aumenterebbe la viscosità del sangue, riducendone nel contempo la velocità di flusso e facilitandone la stasi nei corpi cavernosi del pene. Quando si verificano eventi di questo tipo è importante rivolgersi subito a un Pronto soccorso e fornire il maggior numero di dettagli possibile sulla leucemia di cui si soffre, sul proprio stato di salute generale, su tutte le terapie che si stanno assumendo, sui tempi e le modalità con cui si è instaurato il priapismo e su eventuali altri sintomi presenti. Queste indicazioni sono essenziali per permettere al medico di capire la natura esatta del disturbo e procedere a trattamenti mirati. Oltre che dalla presenza della LMC, infatti, l'erezione involontaria protratta potrebbe essere stata facilitata da traumi, infezioni, abuso di alcolici oppure dall'assunzione di alcuni farmaci apparentemente insospettabili come antiacidi utilizzati contro ulcera e reflusso gastroesofageo (in particolare, omeprazolo), anticoagulanti (warfarin ed eparine), antidepressivi (trazodone), antipsicotici (quetiapina, olanzapina e clorpromazina), antipertensivi (idralazina) e antibiotici (vancomicina). Senza contare, naturalmente, i principi attivi appositamente studiati per contrastare la disfunzione erettile, come sildenafil e composti analoghi. Una volta chiarita la diagnosi, anche attraverso alcune indagini strumentali, il medico procederà a terapie di tipo locale e sistemico, indispensabili per eliminare la manifestazione nell'immediato ed evitare che si ripresenti nell'arco di breve tempo. Un altro intervento che si è dimostrato utile nell'immediato, specie se associato alla chemioterapia con TKI, è la leucaferesi, effettuata per sottrarre fisicamente i globuli bianchi dal torrente circolatorio, facendo passare il sangue attraverso un filtro esterno.

Fonte: Rodgers R et al. How I manage priapism in chronic myeloid leukaemia patients. British Journal of Haematology, 2012; doi:10.1111/j.1365-2141.2012.09151.x



Pubblicata il 23 Maggio 2012


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