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LMC e attività fisica: sì o no?



Contrariamente a qualche anno fa, oggi l'attività fisica, moderata e compatibile con le potenzialità fisiche individuali, è consigliata anche in presenza di una malattia oncologica. Numerose evidenze hanno dimostrato che il movimento, monitorato dal medico, non esaurisce un organismo già debilitato, ma lo aiuta a reagire, migliorando anche il tono dell'umore e la motivazione del paziente nel seguire le cure. Questo vale in caso di neoplasie "acute" con buone probabilità di completa guarigione, come il tumore della mammella o il melanoma in fase precoce, ed è ancora più vero in presenza di neoplasie con cui si deve imparare a convivere per molti anni, come la leucemia mielode cronica (LMC). Tra i benefici dimostrati dello sport c'è, in primo luogo, la capacità di contrastare la "fatigue", ossia quella sensazione di estrema spossatezza e fatica immotivata che peggiora qualità di vita e umore di molti pazienti oncologici e che rappresenta uno dei più comuni effetti collaterali associati alla terapia con inibitori delle tirosinchinasi (TKI). Inoltre, l'esercizio fisico può ridurre la comparsa e l'intensità dei crampi muscolari, la ritenzione idrica e i conseguenti gonfiori a piedi e gambe, e l'incremento di peso: tre ulteriori fastidi che talvolta insorgono durante il trattamento con TKI. Senza contare lo straordinario effetto antistress, evidente soprattutto quando il movimento è praticato in compagnia. Naturalmente, per trarne tutti i possibili vantaggi, senza esporsi a inutili rischi, è importante che l'attività fisica sia svolta con ragionevolezza e con qualche cautela. Quindi, soltanto quando la malattia è stabile e ben controllata dalla terapia, quando non ci sono problematiche aggiuntive che potrebbero renderla pericolosa (per esempio, un'aumentata tendenza alle emorragie dovuta alla riduzione delle piastrine) e soltanto dopo aver concordato con il medico la tipologia e l'intensità dello sport da praticare. In proposito, si possono generalmente ritenere adeguati il jogging, la ginnastica, la bicicletta, il nuoto, il tennis, il golf, lo yoga o il tai-chi. L'importante è non strafare, ascoltando i segnali del proprio corpo e assecondandolo tanto nella voglia di muoversi quanto in quella di riposare.

Fonte: www.leucemiamieloidecronica.it (http://www.leucemiamieloidecronica.it/cont/leucemia-mieloide-cronica-schede-di-counselling/1206/0500/sport.asp)


Pubblicata il 16 Luglio 2012.


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