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Mielomi: rari, ma complessivamente diffusi



Quando si parla di un certo tipo di tumore (del seno, del rene, del colon, del cervello), i non addetti ai lavori tendono a pensare a una sola malattia, con un'origine e caratteristiche ben precise. In realtà gli oncologi hanno compreso da tempo che le cose non stanno esattamente così, ma che ogni neoplasia è diversa dall'altra e che le sue caratteristiche genetiche, molecolari e, quindi, cellulari cambiano non soltanto da paziente a paziente, ma anche nello stesso paziente con il passare del tempo. Questa variabilità è particolarmente accentuata quando si ha a che fare con i tumori del sangue: un insieme di neoplasie complessivamente molto diffuse, ma spesso rare se prese a una a una. Dei due grandi gruppi di neoplasie del sangue, i linfomi e i mielomi, i primi sono i più frequenti, con un'incidenza di 24,5 casi per 100mila abitanti all'anno, mentre i secondi arrivano a 8,6 casi per 100mila abitanti all'anno. Un recente studio epidemiologico condotto nel contesto del Progetto di sorveglianza dei tumori rari in Europa (RARECARE) si è concentrato sull'analisi della diffusione di questo secondo gruppo di neoplasie ematologiche, che contiene al suo interno la leucemia mieloide cronica (LMC), la leucemia mieloide acuta (LMA), i neoplasmi mieloproliferativi (MPN), le mielodisplasie (MDS) e i neoplasmi dendritici e istiocitici (HDCN). Esaminando i pazienti inclusi in 64 registri oncologici di 27 Paesi europei tra il 1995 e il 2002 si è visto che AML e MPN sono le due varianti più diffuse, con incidenze rispettivamente pari a 3,3 e 3,1 casi per 100mila abitanti all'anno, seguiti dalle MDS e da MD/MPN (1,8 casi per 100mila abitanti all'anno, per entrambe le forme) e dai rarissimi HDCN (0,1 casi per 100mila abitanti all'anno). Anche il tasso di sopravvivenza relativa a 5 anni è risultato decisamente variabile da una forma all'altra, andando da un minimo del 18% per la leucemia mielomonocitica cronica (una variante particolarmente ostica di leucemia mieloide) al 19% per la LMA, al 29% per le MDS, al 44% per la LMC, fino ad arrivare a percentuali di sopravvivenza, decisamente incoraggianti, del 62% per i MPN e dell'83% per i HDCN. Ma attenzione, si tratta di dati di quasi un decennio fa': il miglioramento della diagnosi precoce, nuovi farmaci e strategie terapeutiche mirate introdotti negli ultimi anni hanno già sensibilmente aumentato aspettativa e qualità di vita dei pazienti affetti da gran parte di queste neoplasie.

Fonte: Visser O et al. Incidence, survival and prevalence of myeloid malignancies in Europe. Eur J Cancer, 2012; (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22770878)


Pubblicata il 19 Luglio 2012.


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