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Efficacia dell'attività fisica nel contrastare la fatigue



Praticare attività fisica, con una frequenza e un'intensità commisurate all'età e alle condizioni cliniche generali, concordata e pianificata con il medico, fa bene, anche se si stanno assumendo terapie antitumorali che, mentre contrastano la neoplasia, tendono a indurre stanchezza, debolezza e senso di affaticamento non giustificato. A fornire una nuova conferma di quanto il movimento possa contribuire a ridurre la fatigue e a migliorare il benessere psicofisico generale dei pazienti oncologici è una recente revisione della letteratura scientifica condotta da un gruppo di ricercatori dell'Emory University di Atlanta (Stati Uniti). Analizzando congiuntamente i risultati ottenuti nei 70 principali studi condotti negli ultimi anni su un totale di 4.881 pazienti sottoposti a terapie antitumorali o che le avevano interrotte da poco, si è osservato che l'esercizio fisico è in grado di ridurre l'entità della fatigue del 32% nel primo caso e del 38% nel secondo. Nel gruppo dei pazienti in trattamento, i benefici sono apparsi più significativi in chi presentava una minore debilitazione iniziale e in chi riusciva a praticare sport con maggiore assiduità a costanza. A terapia oncologica ultimata, invece, i maggiori giovamenti sono stati ottenuti quando il programma di esercizi veniva iniziato dopo un periodo più lungo dalla fine delle cure e quando il programma di esercizi era di breve durata. Un vantaggio non da poco, soprattutto se si considera che la fatigue rappresenta uno dei sintomi più difficili da tollerare per i pazienti e più ardui da contrastare con approcci farmacologici o di altro tipo. In più, il movimento è innocuo, ha un effetto complessivamente benefico sull'organismo e aiuta a migliorare l'umore e a reagire anche psicologicamente alla malattia.

Fonte: Puetz TW, Herring MP. Differential effects of exercise on cancer-related fatigue during and following treatment: a meta-analysis. Am J Prev Med, 2012 Aug;43(2):e1-e24. (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22813691)


Pubblicata il 3 Agosto 2012.


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