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TKI di seconda generazione di nuovo promossi



Una nutrita mole di studi condotti negli ultimi anni per verificare sicurezza, tollerabilità ed efficacia clinica degli inibitori delle tirosinchinasi (TKI) di seconda generazione hanno ormai dimostrato che questi nuovi composti rappresentano un'opzione di trattamento, non soltanto utile, ma spesso vantaggiosa rispetto a imatinib (farmaco capostipite di questa classe), per contrastare la leucemia mieloide cronica (LMC). Alcuni di essi, supportati da dati più solidi e da una più prolungata esperienza d'uso, possono essere somministrati fin dall'esordio della malattia, mentre per altri TKI di sviluppo più recente l'impiego è consentito soltanto dopo fallimento delle terapie di prima e/o seconda linea. Una recente metanalisi che ha valutato in modo integrato i risultati dei 46 migliori studi di comparazione tra TKI di seconda generazione e imatinib conferma ora che i vantaggi derivanti dall'uso dei primi sono effettivi e trasversali ai diversi contesti clinici esaminati. In generale, i TKI di seconda generazione già approvati per l'uso, fin dall'inizio del trattamento assicurano tassi di risposta citogenetica e molecolare migliori, anche nei pazienti che non rispondono adeguatamente a imatinib, offrendo una possibilità di controllo della LMC impensabile fino ad alcuni anni fa. Come imatinib, anche i TKI di seconda generazione possono determinare alcuni effetti collaterali, più o meno intensi in relazione alle caratteristiche di ciascun paziente. Questo aspetto negativo, tuttavia, può essere in parte aggirato sia attraverso un attento aggiustamento dei dosaggi, sia (se necessario) passando a un diverso TKI. Quel che resta fondamentale in tutti i casi è l'aderenza alla terapia, perchè soltanto assumendo i farmaci con regolarità, secondo le indicazioni del medico, è possibile contrastare efficacemente la LMC.

Fonte: Ferdinand R et al. Treatments for chronic myeloid leukemia: a qualitative systematic review. J Blood Med, 2012;3:51-76. (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3419508) - La review evidenzia la maggiore efficacia dei TKI di seconda generazione rispetto a imatinib


Pubblicata il 14 Settembre 2012.


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