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Gravidanza possibile se la LMC è stabile
Purtroppo, la leucemia mieloide cronica (LMC) può instaurarsi anche in persone giovani, nel pieno della vita professionale e affettiva, senza distinzioni di sesso nè di status sociale. Fino a qualche anno fa, una diagnosi di questo tipo imponeva di rivedere sostanzialmente i propri progetti di vita. La donna in età fertile, per esempio, si trovava inevitabilmente costretta a rinunciare alla maternità, nell'incertezza dell'esito della gravidanza e dei possibili rischi per sè e per il bambino. Ora che la terapia della LMC può avvalersi di farmaci efficaci come gli inibitori delle tirosinchinasi (TKI) di prima e seconda generazione, spesso in grado di assicurare una risposta clinica sostenuta anche in caso di interruzione temporanea del trattamento, la maternità può essere vista in molti casi come un sogno realizzabile e non più come un desiderio da abbandonare a priori. Naturalmente, la gravidanza andrà pianificata con l'aiuto dell'ematologo, oltre che del ginecologo, e intrapresa soltanto in presenza di una risposta molecolare maggiore o completa stabile e duratura. Questa totale assenza di progressione della LMC durante il trattamento con TKI è essenziale perchè l'assunzione dei farmaci antileucemici è controindicata durante la gravidanza e andrà pertanto sospesa con un adeguato anticipo sul concepimento per non danneggiare il feto. Per essere certi che la malattia sia costantemente sotto controllo, l'aspirante mamma dovrà essere sottoposta regolarmente a monitoraggio della risposta molecolare con PCR, indagine basata sulla ricerca del DNA delle cellule leucemiche nel sangue, in grado rilevare precocemente e con estrema sensibilità ogni eventuale minima ripresa di malattia. Le gravidanze coronate da successo in donne con LMC stabile recentemente ottenute nel mondo procedendo in questo modo inducono a sperare, nonostante le ancora molte difficoltà da superare.
Fonte: Pavlovsky C et al. Case Report Hematol, 2012; 2012:624590. doi:10.1155/2012/624590 (http://www.hindawi.com/crim/hematology/2012/624590/)
Pubblicata il 20 Settembre 2012.