Home    Contatti    Mappa    Cerca
Home page





La terapia



Le terapie convenzionali



In passato la LMC era considerata un tumore inguaribile, che alla maggior parte dei pazienti lasciava solo pochi anni di vita dal momento della diagnosi. Inizialmente, infatti, il trattamento della LMC era esclusivamente convenzionale, cioè si basava sull'impiego di agenti citotossici (come il busulfano e l'idrossiurea) che agivano come gli antitumorali classici, o sull'uso della radioterapia. In questo modo era sì possibile eliminare le cellule tumorali, ma producendo effetti negativi sulle cellule sane. Infatti, utilizzando questa terapia la sopravvivenza media era di 4 anni per i pazienti affetti da LMC in fase cronica e di 6 mesi nel caso dei soggetti con malattia in fase blastica.
L'introduzione dell'interferone a metà degli anni '80 rimpiazzò la terapia convenzionale, poichè rispetto alla chemioterapia prolungava la sopravvivenza e, se assunto in associazione con un antimetabolita, risultava efficace nei soggetti refrattari al farmaco. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti sviluppava con il tempo resistenza o intolleranza all'interferone, un farmaco gravato da notevoli effetti collaterali.
Nessuno di questi trattamenti, dunque, poteva condurre alla guarigione, ma semplicemente all'arresto della progressione verso le fasi successive della LMC (fase accelerata e fase blastica). L'unica terapia in grado di offrire potenzialmente la guarigione è il trapianto di midollo osseo allogenico.

Pregi e limiti del trapianto
Con il trapianto, dopo la soppressione di tutte le cellule emopoietiche del paziente (mieloablazione) si procede all'infusione di cellule staminali sane prelevate da un donatore. Attualmente la più gran parte dei trapianti avviene prelevando le cellule staminali emopoietiche dal sangue, non dal midollo osseo. Queste cellule possono essere riconosciute perchè sulla loro membrana presentano un particolare antigene, che può essere marcato con appositi anticorpi. In questo modo, al ricevente vengono trasfuse solo le cellule di cui ha bisogno e non il sangue intero. In realtà, quindi, non è il midollo a essere trapiantato, ma soltanto le cellule staminali emopoietiche; la procedura ebbe origine con i prelievi da midollo perchè è in quella sede che le cellule staminali sono naturalmente presenti, mentre nel sangue sono relativamente rare. Per renderle disponibili nel sangue in quantità adeguate si ricorre a particolari sostanze, i fattori di crescita granulocitari, che vengono preventivamente somministrate al donatore, oppure si può indurre una temporanea sofferenza (aplasia) del midollo che, una volta cessata, determina un aumento della produzione di cellule staminali, che quindi si riversano nella circolazione.
Malgrado gli innegabili miglioramenti della metodica, per diverse ragioni anche il trapianto non è eseguibile in tutti i casi. La prima ragione è che l'intervento, nella LMC, ha le migliori probabilità di riuscita entro 12 mesi dalla diagnosi e in pazienti di età non superiore a 50 anni; la malattia, inoltre, deve essere in fase cronica. Il secondo motivo dipende dalla reperibilità di un donatore compatibile: la soluzione migliore è che il donatore sia un consanguineo, ma solo un terzo dei pazienti può contare su un familiare compatibile, e anche estendendo la ricerca ai registri internazionali dei donatori la percentuale arriva soltanto al 50%. I donatori più probabili sono i fratelli, ma anche tra fratelli solo uno su 4 si rivela compatibile. Di qui la necessità di ricorrere a una vasta platea di donatori. Oggi esiste un registro mondiale, che comprende più di 10 milioni di potenziali donatori, e il 30-40% dei trapianti viene eseguito attraverso questo registro, il cui limite è rappresentato però dai lunghi tempi di ricerca: da 3 a 6 mesi per rintracciare un donatore compatibile.
Anche per questa ragione, l'arrivo in clinica dell'imatinib ha costituito un'autentica rivoluzione nel trattamento della LMC.

Ultimo aggiornamento: Ottobre 2010



   © LSWR 2013 - P.iva 08056040960
|   Home   |   Contatti   |   Mappa   |    Note legali   |    Privacy   |    Credits