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Il ruolo del trapianto di staminali nell'era dei TKI



Fino a qualche anno fa, il trapianto di cellule staminali ematopoietiche era considerato la migliore terapia proponibile per affrontare la leucemia mieloide cronica (LMC), quindi da attuare ogniqualvolta non vi fossero specifiche e importanti controindicazioni cliniche, soprattutto nei pazienti più giovani. L'introduzione dei farmaci inibitori delle tirosinchinasi (TKI) di prima e seconda generazione e l'evidenza della loro efficacia a lungo termine hanno gradualmente modificato questa impostazione. La possibilità di tenere adeguatamente sotto controllo la LMC per molti anni (anche oltre un decennio) ha reso via via meno accettabili i rischi associati al trapianto di cellule staminali, facendo propendere sempre più spesso verso la soluzione farmacologica. Partendo da queste premesse, un recente studio ha cercato di capire se e quando il trapianto di cellule staminali può ancora rappresentare l'approccio privilegiato. Analizzando gli esiti clinici ottenuti in 32 pazienti con LMC (27 in fase cronica e 5 in fase avanzata) di età compresa tra 9 e 54 anni, sottoposti a trapianto allogenico (ossia da donatore) dopo fallimento della terapia con interferone-alfa (25 pazienti) o imatinib (5 pazienti), i ricercatori hanno verificato che il trapianto di staminali ematopoietiche continua a essere valido, determinando un tasso di sopravvivenza a 16 anni di quasi il 44%. Tuttavia, questa pratica va riservata a pazienti attentamente selezionati: in particolare, a chi presenti una LMC molto aggressiva fin dall'esordio e a chi sia esposto a un basso rischio di morte post-trapianto. Il problema principale legato alla procedura rimane il graft versus host disease (GvHD), una sorta di "rigetto al contrario" nel quale le difese immunitarie neoformate a partire dalle cellule staminali ematopoietiche esogene trapiantate aggrediscono il paziente ricevente, spesso con esiti irreversibili. Altre problematiche post-trapianto meglio gestibili, ma non banali, riguardano le infezioni severe e il possibile fallimento del trapianto stesso.

Fonte: Stamatoviæ D, Allogeneic stem cell transplant for chronic myeloid leukemia as a still promising option in the era of the new target therapy. Vojnosanit Pregl, 2012; 69(1):37-42.


Pubblicata il 27 Luglio 2012


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